Ciao Luca,
ti mando queste righe e ti ringrazio di tutto; mi è piaciuto molto il Cammino dei Briganti e si capisce il lavoro che avete fatto nel pensarlo e tracciarlo. Da voi al casale Le Crete ci siamo trovati davvero magnificamente. Saluti anche a Fabiana e a Giacomo.
E’ stato un piccolo viaggio di sei giorni. Partire a piedi da Le Crete e ritornarci chiudendo il percorso ad anello è davvero una bella cosa. Tratti di splendida bassa montagna molto selvaggia, con la vegetazione bruciata di Agosto; tratti verdissimi immersi in “fresche frasche”; paesi sperduti e frazioni dove il caffè te lo fanno alla Proloco. Il monte Velino che sovrasta il paesaggio e che appena si sale spunta dal crinale. Dormire in posti diversissimi dalla locanda al castello al rifugio, incontrare nei paesi persone che ti parlano e che ti chiedono da dove vieni e dove vai. In alcuni borghi i segni del terremoto del 1915, grosse chiavi di rinforzo nei muri, case ricostruite dove di antico resta il portale con stemma e decori salvato dalle macerie. Si cammina nel reale e qualche volta, in luoghi impensati, si trovano immondizie gettate da persone incuranti che inspiegabilmente vedono la natura come terra di nessuno (e quindi discarica). Fa parte. La costante è il segno bianco-rosso da seguire e le tracce degli asini transitati di recente. Sul Cammino non abbiamo incontrato pressoché nessuno nonostante fosse la settimana di ferragosto: un pastore con un gregge di pecore incastonati in uno scenario da arcadia, un camminatore solitario, qualche persona che passeggia nei dintorni dei paesi. Alla fine la sensazione di essere stati, un passo dopo l’altro, davvero dentro un territorio così com’è.
Marco (da Torino)


(foto di Ornella Posio)